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venerdì 31 agosto 2012

Kengo

Sei nato il 16 Luglio 2012 alle 10.00 del mattino.
Lo scrivo perche', come capita a tutti, prima o poi ti verra' in mente di chiederlo, e allora mi troverai pronta!
In realta' il tuo arrivo era previsto per il 20 Luglio, ma hai pensato bene di anticipare i tempi (forse un po' di impazienza che hai preso da tua madre?). Nel giorno della tua nascita i giapponesi hanno collocato la festa del mare, quindi devo proprio dire che la tua data di nascita mi piace proprio!!
La tua mamma e il tuo papa' si conoscono da tanti anni, e sono stati insieme per ben dieci anni prima di sposarsi: avendo vissuto per molto tempo a distanza probabilmente questo arco di tempo andrebbe rivisto al ribasso, ma in ogni caso per dieci anni hanno fatto avanti e indietro tra Europa (non solo Italia) e Giappone - con grande gioia delle compagnie aeree!
Dopo un annetto di matrimonio, il papa' ha detto alla mamma "adesso dovremmo pensare a un bambino" e cosi' sei arrivato tu.


A dicembre dell'anno scorso eri grande ben 8.1 mm, e il tuo cuoricino era una piccola intermittenza che illuminava lo schermo dell'ecografo. In quel momento la mamma ha cominciato ad avere il fiato corto: tu eri reale, crescevi dentro di lei e dovevi essere protetto.
Nonostante tutto, non appena arrivata in Sardegna per le vacanze, la mamma ha rischiato di perderti! Una notte, all'improvviso, tanto sangue e una corsa in ambulanza fino all'ospedale di Cagliari. Di quella notte la mamma ricordera' sempre tutte le lacrime versate, le mille scuse rivolte al papa' (anche se ripensandoci adesso nemmeno lei sa indicare i motivi di tutte quelle scuse) e la paura di averti perso...
Per fortuna tu eri sano e salvo: la mamma vorrebbe dire che saperti ancora con lei l'aveva tranquillizzata, ma in realta' la paura che una cosa simile accadesse ancora l'ha accompagnata per tutto il resto della gravidanza.
E cosi' siamo arrivati fino al mese di Luglio: la pancia della mamma cresceva a dismisura (pensa che al momento del parto era ingrassata di ben 14 kg!) e con lei crescevi anche tu: all'ultima visita il tuo peso stimato era di 3.5 kg (e la mamma stava cominciando a preoccuparsi seriamente per gli aspetti logistici del parto...).
Il 15 Luglio 2012, una delle tante domeniche in cui mamma e papa' escono per fare la spesa settimanale, la mamma ha cominciato ad avvertire qualcosa di strano, e nel dubbio insieme al papa' e' andata fino all'ospedale: niente da fare, avere qualche perdita e' normale, meglio non preoccuparsi troppo fin quando non si presentano chiari sintomi di parto (contrazioni ogni 5/10 minuti, perdite di liquido amniotico e cosi' via).
E con queste rassicurazioni mamma e papa' sono andati a fare benzina (un altro dovere del fine settimana per loro).
Al distributore di benzina la mamma sente un forte dolore e corre al bagno: qualcosa era uscito, un sacco di liquido completamente inodore! Che cos'era? Ed era il caso di tornare in ospedale oppure no?
In questo caso la mamma ha deciso che era meglio tornare a casa ed aspettare gli sviluppi: diciamolo, un po' si vergognava a tornare in ospedale per scoprire che si trattava di un altro falso allarme, e in ogni caso non provando nessuno dei tipici dolori "da parto" voleva seguire alla lettera le istruzioni dell'ospedale e ripresentarsi solo in caso di contrazioni ravvicinate!
Beh, dal ritorno a casa in poi le contrazioni hanno cominciato a farsi sentire, prima a distanza e poi via via sempre piu' vicine: era ormai passata l'una di notte quando la mamma ha chiesto al papa' di chiamare l'ospedale.
E questa volta si trattava di vere contrazioni! Quindi la mamma e' stata ricoverata e il papa' e' tornato a casa a dormire: per ottenere una dilatazione ottimale sarebbero servite parecchie ore e non c'era nessuna necessita' di trattenersi in ospedale (se ti e' venuto il dubbio te lo confermo immediatamente: la mamma ha invidiato profondamente il papa' ed ha desiderato di poter tornare a casa con lui ma non era proprio possibile!).
Pero' qualcosa non andava... Per questo motivo dopo una notte decisamente dolorosa il medico ha chiesto alla mamma di chiamare subito il papa': stavano valutando l'intervento, la mamma non si dilatava abbastanza e tu stavi cominciando a mostrare segni di sofferenza...
Ancora una volta la mamma correva il rischio di non conoscerti, quindi sentire parlare di intervento non le ha fatto poi molta paura! Il papa' e' arrivato, ha firmato tutti i moduli del caso (interessante quello in cui si elencava, tra i rischi dell'epidurale, anche la possibilita' che i denti ricostruiti cadessero!) e finalmente la mamma era in sala operatoria!
Dopo un'oretta di lavoro sei venuto al mondo!!
La mamma aveva vicino un'infermiera che le parlava, e a cui ha subito domandato "e' maschio o femmina?": devi sapere che per tutto il corso della gravidanza i tuoi genitori non avevano voluto sapere se eri maschio o femmina.
Non appena uscito hai pianto subito, e la mamma ha tirato quel sospiro di sollievo che si teneva dentro da mesi.
Nelle due settimane successive la mamma e il papa' si sono cimentati nella ricerca del tuo nome: Devi sapere che il papa' voleva assolutamente darti un nome che si potesse scrivere in kanji, e che in Giappone si crede che se il numero dei tratti necessari per scrivere il tuo nome non e' propizio attirera' la sfortuna! Beh, grazie a questa credenza la scelta del nome e' stata piuttosto complicata...
I nomi maschili italiani non sono facilmente trascrivibili in kanji, e quanto a nomi giapponesi la mamma e il papa' non si trovavano molto d'accordo. Insomma, erano bloccati! Pero' la mamma a un certo punto ha avuto l'idea giusta: partendo da "mi piacciono i nomi che cominciano con Ke-/Ken-" ha dato al papa' lo spunto giusto per arrivare al tuo nome! Da qui sono arrivati anche i kanji piu' propizi, 健吾 con il significato di "costruisci te stesso" e la speranza di riuscire a darti i mezzi necessari per riuscire a cavartela da solo nella vita.
Il resto del tempo e' passato molto in fretta: ormai sei entrato nella famiglia da un mese e mezzo, e anche se qualche volta li fai proprio stancare la mamma e il papa' non potrebbero immaginare una vita senza di te. Li hai proprio conquistati, ma cerca di non approfittarne troppo quando sarai piu' grande, ok?