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lunedì 30 maggio 2011

Oggi cucino io - una torta!

Oggi vi raccontero' la storia avvincente del mio primo approccio alla cucina con il microonde, e per farlo usero' la ricetta di qualcosa di essenziale: in parole povere vi raccontero' come preparo la torta utilizzando il meraviglioso forno a microonde che abbiamo in casa!
Intendiamoci, questo non vuol dire che in Giappone non si vendano le torte, non esiste niente di piu' lontano dalla realta'! Pero' questi dolci presentano dei limiti per me insostenibili...
Prima di tutto parliamo del prezzo e delle dimensioni.
Una torta giapponese ha il diametro medio di un piattino da dolce, che tradotto in pratica vuol dire 15-20 cm (quando va bene). Parlando del prezzo, una torta di queste dimensioni ha un prezzo che parte dai 1500 yen in su (circa 13 euro). Infine, le torte che si possono acquistare nelle pasticcerie giapponesi presentano un problema di difficile soluzione: la farcitura, o la copertura, preparata con panna o latte mi impediscono di apprezzarle al meglio (a causa della mia lieve intolleranza al lattosio).
Oltre a questo ci sono anche dei limiti pratici, come la distanza tra casa e pasticceria e la mancanza di un adeguato mezzo di trasporto, che mi rendono difficile andare a fare acquisti...

Quindi ho deciso di passare al "fai-da-te", e questa e' la ricetta media di una torta, per due persone, da preparare col microonde impostato a 180 gradi per una cottura di 35/40 minuti (dipende dal contenuto della torta, ricordate soltanto di non aprire assolutamente il forno nei primi 10/15 minuti di cottura) .

Cominciamo: per preparare una torta per due persone io uso normalmente due uova e 50 grammi di zucchero che mescolo in una ciotola. La quantita' di zucchero puo' variare in base al vostro gusto personale, cosi' come le uova (io amo il gusto dell'uovo ma penso che usare tre uova per due persone renda la torta piuttosto pesante). Per quanto riguarda lo zucchero, io preferisco quello di canna ma voi potete usare anche quello semolato.


Quando il tutto e' ben amalgamato unisco la farina, di solito utilizzo 150 grammi di farina 00.


Dopo una bella mescolata, e la sicurezza di aver eliminato tutti i possibili grumi di farina, unisco circa 50 grammi di burro (o margarina, a seconda del vostro gusto personale) e continuo a mescolare fino ad ottenere un impasto omogeneo e senza grumi.






Dopo di questo passiamo al contenuto. Che tipo di torta vogliamo preparare? La torta si adatta tranquillamente ai vostri desideri: per esempio, avete della cioccolata in polvere? Vi bastera' incorporarla nell'impasto per preparare una buonissima torta al cioccolato! Oppure avete dei progetti diversi? Perche' non provare ad adattarli a una torta? Nel mio caso ho deciso di preparare una torta "tropicale", utilizzando un kiwi, delle fette di ananas in scatola e un mango che mi avevano regalato. Quindi ho frullato la frutta per incorporarla nell'impasto.


Ed ecco l'impasto dopo l'aggiunta del frullato di frutta! (non si nota nessuna differenza particolare, se non fosse per i semini di kiwi che si possono intravedere nell'insieme).



Ora passiamo a un altro tocco "tropicale": unisco all'impasto del cocco disidratato che si acquista tranquillamente al supermercato.

Ed ecco il momento del lievito, normalmente e' sufficiente la punta di un cucchiano da caffe' (considerata la quantita' di farina e altri ingredienti utilizzati e le dimensioni del forno a microonde).


Per finire parliamo della "teglia": dopo un numero incalcolabile di teglie di carta ho optato per una soluzione piu' ecologica, la pirofila in vetro: ovviamente, prima di versare l'impasto anche la pirofila va imburrata e infarinata!!


Cuociamo il tutto nel microonde per 35/40 minuti a 180 gradi, controllando con uno stuzzicadenti se la cottura e' terminata o meno (se lo stuzzicadenti inserito al centro della torta si estrae facilmente e non presenta residui la cottura e' ultimata, altrimenti e' consigliabile proseguire per alcuni minuti).

Ecco a voi il risultato finale, una torta "tropicale" non eccessivamente asciutta che si consuma con piacere e puo' essere conservata per alcuni giorni.

Chissa' se sono stata utile? Se avete qualche domanda scrivetemi pure!! Buon appetito a tutti!!

giovedì 12 maggio 2011

lavoro in una scuola professionale giapponese (専門学校の教える仕事)

Oggi ho cominciato un nuovo lavoro: un corso di 11 lezioni di italiano elementare in una scuola professionale di Osaka.
Prima di tutto, che tipo di scuola e' e quali sono i motivi che li hanno portati a istituire un corso di italiano?!? 
In un certo senso vorrei saperlo anch'io! L'italiano non e' collegato ai loro studi e si tratta anche di un corso facoltativo (se viene scelto devi seguirlo ma nessuno obbliga gli studenti a scegliere il corso di italiano!
E quindi eccomi qui, preoccupata come sempre quando si tratta di cominciare qualcosa di nuovo: stamattina mi sveglio con il desiderio di dormire fino a mezzogiorno (ma questo accade spesso, eh eh!), preparo la colazione e, velocemente, le verdure per il curry che ho deciso di cucinare.
A questo segue un breve intermezzo di 30 minuti, per una conversazione online con una signora di Yokohama che avendo il marito che lavora in Italia studia italiano per usarlo nei momenti in cui va a trovare il marito (ed e' proprio brava!!).
E quindi riprendiamo con i lavori di casa al volo, il curry viene lasciato praticamente a se' stesso (ma e' venuto bene per fortuna) e mi preparo per andare al lavoro.
Ma chissa', forse rischio di smarrirmi lungo la via per Shin Osaka, e quindi eccomi qui, sul treno che mi porta al lavoro con ben due ore di anticipo (e una distanza da percorrere di poco piu' di 40 km...). Come dicevo, tendo a preoccuparmi quando comincio qualcosa di nuovo!




E siamo arrivati! La metropolitana della linea Midosuji mi ha portata sana e salva a destinazione, solo che manca ancora un'ora al mio appuntamento! Che posso fare per passare il tempo?!?
Certamente ripassare le note che ho scritto per questa lezione, ma anche fotografare la vita che scorre intorno a me (come il treno della metropolitana che torna verso Namba). 
Alla fine decido di andare al mio appuntamento, in anticipo ma pazienza, mi inventero' qualcosa lungo la strada! Ed eccomi qui, sotto una serie di sopraelevate (Shin Osaka e' un punto di raccordo in cui transitano linee metropolitane, extraurbane e anche lo Shinkansen), e per fortuna la responsibile della ditta per cui lavoro arriva con 15 minuti di anticipo!!
La gentilissima responsabile mi accompagna alla scuola professionale: due grandi edifici (di circa 10 piani ciascuno) che ospitano due indirizzi di studio e un numero infinito di aule... Per prima cosa andiamo a conoscere la responsabile organizzativa, e il responsabile dei docenti che mi saluta con un "mi aspettavo di incontrare un insegnante che assomiglia a Girolamo! (un italiano che ha fatto fortuna in Giappone - per chi non lo conoscesse ecco a voi un suo spot: http://www.youtube.com/watch?v=NP5vrQY8I0g). Certo, voleva essere divertente, ma provo un po' di smarrimento perche' non amo assolutamente Girolamo Panzetta. 
E quindi andiamo alla mia prima lezione di italiano...
Che cosa mi aspetta in classe? 
Ci sono una ventina di ragazzi, in gran parte donne, che mi guardano con curiosita' e chiaccherano fra loro. E qui - lo ammetto - provo un po' di timore...
Gli studenti non mi fanno paura, ma mi trovo davanti ad una prima prova da vera insegnante e mi tremano le gambe... e la voce!! 
Distribuiamo il programma, un questionario, e la responsabile della ditta riscuote il pagamento per il libro di testo, e poi tocca a me: il programma delle lezioni e' abbastanza banale, e la lezione si tiene dalle 13.30 alle 15.00 quindi mi sono messa d'impegno per costruire qualcosa di interessante, ma all'inizio non ricevo grande attenzione...
A quanto sembra gli studenti conoscono poco o niente dell'Italia, non hanno grandi interessi sull'argomento e quindi non seguono il discorso: in particolare ne ho individuati tre che non sono affatto interessati, chiaccherano fra loro e non ascoltano assolutamente (ehm... sembrano studenti italiani, si si!). In un gruppo di ventidue tre disinteressati sono comunque una minoranza, ma scherzo un po' con loro per attirare l'attenzione su quello che devo fare (e l'espediente sembra funzionare).
Il programma delle lezioni e' stato palesemente elaborato da qualcuno che non ha nessuna conoscenza della lingua italiana, prendendo piccole parti di vari capitoli del libro di testo e mettendoli insieme (costringendo chi spiega e chi studia a saltellare da una pagina all'altra senza soluzione di continuita') ma alla fine sono riuscita ad ottenere l'attenzione degli studenti, e a coinvolgerli in quanto facevo! E' stata una fatica, ma sentire che si sono divertiti e' stato il migliore ringraziamento che potessi sperare di ricevere!!
Da ora in poi la lezione nella scuola professionale diventera' un appuntamento fisso del giovedi', e visto che ho compreso quali sono i limiti di una lezione che si svolge tra le 13.30 e le 15 e di un programma complicato so cosa dovro' preparare in vista della prossima lezione. 
Che dire? Sono contenta di essere coinvolta in questo nuovo lavoro e faro' del mio meglio fino all'ultima lezione (devono sostenere anche un test finale!)