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domenica 25 dicembre 2011

Ma quanto mi manca!

Le vacanze in Italia proseguono bene, nonostante un lieve raffreddore. Il tempo è migliorato e si vede un bel sole, ma c'è qualcosa di cui sento molto la mancanza...

Eccolo qui, in una immagine tratta da una pagina web (howdy.co.jp), si tratta del "kairo"!
Che cos'è questo oggetto? 
Si tratta di una bustina scaldamani, venduta in confezioni singole e - normalmente - in due diverse misure.
(http://it.wikipedia.org/wiki/Scaldamani )
Al suo interno si trovano polvere di ferro, cellulosa, acqua (catalizzatore), carbone attivo (accelera la reazione), vermiculite (riserva d'acqua) e sale (catalizzatore).

Quando viene aperta la bustina di "kairo" ha una durata che va dalle 8 alle 12 ore: non può essere riutilizzata ma vi assicuro che produce una quantità di calore non indifferente! 

So che in Italia esistono altri sistemi per ottenere lo stesso risultato, ma quando penso che ci aspettano ancora cinque giorni da trascorrere nel nord Italia prima del ritorno in Giappone non posso che sentire la mancanza di questo oggetto, essenziale compagno di ogni mio inverno giapponese!!

E voi ne avevate sentito parlare?

domenica 18 dicembre 2011

Intermezzo: le vacanze di Natale in Sardegna! (Buone feste a tutti!)

Pula, spiaggia di Nora (foto scattata nel mese di marzo)
Come ritemprarsi dopo mesi di lavoro in Giappone?
La risposta è semplice, bisogna andare in vacanza. L'anno scorso non sono riuscita a tornare per le feste, ma quest'anno, partendo con un certo anticipo (ho acquistato i biglietti alla fine di Agosto...) ci siamo organizzati in tempo!
Prima di tutto, i posti di lavoro in Giappone non sono tutti uguali, ma ci sono comunque delle regole da rispettare: fra queste, quella che risulta più ostica per un'italiana come me è un limite al periodo di ferie che si possono ottenere. Nel posto in cui lavoro si chiede di non prendere più di 10 giorni di vacanza, ma questa volta, considerata la necessità di tornare per delle visite mediche (che mi ha obbligata a partire con un certo anticipo) ed il conseguente arrivo dei giorni di vacanza concessi per Capodanno sono riuscita ad ottenere più di due settimane, evviva!

Pula, via Monte Santo alle prime luci dell'alba
Io sono originaria della provincia di Cagliari, vengo da un paese vicino al mare, e sono sempre stata innamorata del mio paese: per questo ho deciso di farvi vedere qualche foto. Anche se non si tratta del Giappone ci sono dei posti che fanno parte della nostra vita, e che conservano comunque uno spazio nel nostro cuore anche se ci troviamo a vivere distanti (mi sbaglio?).

Le mie aspettative per queste vacanze sono poche ma ben definite: rivedere gli amici, salutare i familiari e mangiare certe cose buone che purtroppo non si trovano facilmente in Giappone. (e - se possibile - riportarne un pò a casa con noi)

Mio marito arriverà il prossimo 25 dicembre, e dopo qualche giorno con la mia famiglia andremo a Venezia: nonostante lui sia venuto in Italia più volte non è ancora riuscito a vedere Venezia, quindi questo diventerà il mio regalo di Natale (e compleanno per lui).

E poi torneremo alla nostra vita di tutti i giorni, pronti ad affrontare un nuovo anno che si presenta già con qualche sorpresa (che per ora non voglio anticipare, ve ne parlerò meglio in seguito perchè ritengo sia comunque istruttivo per chi vorrebbe vivere in Giappone). C'è qualcosa di cui sono sicura: le vacanze sono bellissime, e vivere in Italia non dispiacerebbe nemmeno a mio marito, ma quando torneremo a casa nostra ci renderemo conto di quanto ci è mancata!

Auguro a tutti voi di passare delle splendide feste, e un nuovo anno che vi porti i mezzi per realizzare i vostri desideri!

panorama del porto di Cagliari visto dalla zona di Castello
Via Stretta, nella parte antica di Cagliari


mercoledì 30 novembre 2011

Un consiglio veloce.

In questo periodo sono molto occupata, tra il lavoro e una serie di impegni che precedono il mio ritorno in Italia per le vacanze invernali,  ma c'e' una cosa che mi rimette sempre in sesto quando torno a casa: vedere un buon drama alla tv giapponese!

Quando abitavo in Italia ero una consumatrice abituale di serie tv americane, e quindi trovo abbastanza normale il fatto che questa mia passione si sia indirizzata verso le serie tv giapponesi.
Purtroppo non ho dei gusti facili, e se una serie tv vuole attirare la mia attenzione deve essere interessante e mai noiosa.
In questo periodo sto seguendo, fra gli altri, un drama che mi piace parecchio, e che si intitola 家政婦のミタ (Kaseifu no Mita): una governante viene assunta in una casa dove vivono quattro ragazzi e il loro padre. La madre e' morta poco tempo prima e i cinque non riescono ad organizzare le loro vite senza un aiuto.
La governante in questione, che si chiama Mita, ha dei modi glaciali e puo' eseguire qualsiasi compito (ad una prima occhiata sembrerebbe un automa!). Tutti loro nascondono dei segreti che pian piano vengono alla luce durante le puntate, ma non vi voglio dire di piu'!


Vi consiglio di cercarlo online, perche' vale proprio la pena di seguirlo!!
Buona visione :) 

domenica 20 novembre 2011

E voi la conoscete?!?

http://www.kanshin.com/keyword/3032226
Rileggendo il mio precendente post a proposito dei kaiten zushi mi sono resa conto di aver dimenticato un piatto fondamentale che si puo' ordinare insieme al nostro sushi, e che viene offerto normalmente se si decide di passare una notte alle terme in Giappone.
Il suo nome e' "Chawan mushi" (茶碗蒸し).
Ora vediamo di cosa si tratta: Chawan Mushi significa praticamente “ciotola al vapore”, dove Chawan sta per una piccola ciotola, tazzina o coppetta e Mushi indica per l’appunto l’atto di cuocere al vapore. Il Chawan Mushi in particolare, è un piatto che si apprezza particolarmente in inverno. Si consuma infatti ancora molto caldo e il tepore del recipiente, che non ha manici o altro e dovrebbe avere anche un coperchio, è una delle sue caratteristiche principali. Caratteristica invece della ricetta, che la rende davvero particolare, è la sua consistenza simile se non identica ad un budino. Fino all’ultimo momento, prima di assaggiarlo, potreste tranquillamente pensare di avere davanti un dolce! 

Per quanto mi riguarda, la trovo molto piacevole, e penso che sia un ottimo diversivo in un pranzo composto esclusivamente da pesce servito a bassa temperatura. E voi che cosa ne pensate?
La sua preparazione e' molto facile, se qualcuno vuole provare a prepararla in casa potete usare questa ricetta (da 
http://welovetokyo.forumcommunity.net/?t=15431202 ):

INGREDIENTI per 2 - 3 persone
- 2 uova
- 30cc di acqua
- un cucchiaino di sale
- un cucchiaino di shoyu (salsa di soya)
- un cucchiaino di mirin (sakè dolce giapponese da cucina)
- un cucchiaino di sake per cucinare

PREPARAZIONE
Per la preparazione avrete bisogno di due ciotole o scodelline e delle tazzine larghe resistenti al calore dove poi si consumerà il chawan mushi.
1) In una ciotola, versare 30cc di acqua, un cucchiaino di sale, uno di shoyu, uno di sake da cucina e uno di mirin. Mischiare bene facendo attenzione a sciogliere il sale.
2) In un’altra ciotola mettere due uova intere, albume e tuorlo, mischiare bene come per la preparazione di una omelette.
3) Mischiare in un’ unica ciotola il contenuto di entrambe e girare e mischiare.
4) Con un colino (o al limite con uno scolapasta dai buchi piccolissimi, un setaccio o altro), filtrare il tutto in una ciotola. Se avrete mischiato bene precedentemente, rimarrà solo un piccolo deposito nel colino, che va scartato.
5) Versare il tutto in due o tre tazzine adatte, riempiendone comunque circa ¾ e non di più.

Variante (facoltativo) ---> A questo punto della ricetta è possibile, prima di versare il composto nelle tazze, mettere sul fondo delle tazzine un pezzetto, un bocconcino, di pollo (bagnato con sake da cucina e con un pizzico di sale e poi lessato), oppure un gamberetto o dei funghi shitake, comunque lessati e tagliati in pezzettini.

6) Versando il contenuto nelle tazzine, si formeranno vicino alle pareti piccole bollicine d’aria. Dovrete toglierle aiutandovi con un accendigas a fiamma: inserendo l’accendigas nella tazzina, senza indugiare con la fiamma accesa ma accendendola e spegnendola a ripetizione in corrispondenza delle bollicine per farle scoppiare. E’ importante non rimanere con la fiamma accesa all’interno della tazzina.
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7) La cottura del chawan mushi è al vapore. E’ necessario quindi procurarsi un supporto per la cottura dei cibi al vapore, adattabile e in vendita nei negozi di casalinghi, da inserire in una pentola.
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8) Riempiendo d’acqua la pentola senza superare il livello di questo supporto, far bollire l’acqua.
9) Quando l’acqua bolle, mettere sul supporto all’interno della pentola le tazzine con il composto.
Mettere il coperchio alla pentola. Questa operazione va svolta con particolare cura: normalmente mettendo semplicemente il coperchio sulla pentola, l’acqua che si forma grazie al vapore sulla superficie interna del coperchio crea delle goccioline che ricadono all’interno della pentola. Questa cosa va assolutamente evitata perché le goccioline cadrebbero all’interno delle tazzine bucando e rovinando il composto. Bisogna quindi avvolgere completamente il coperchio con un canovaccio per assorbire il vapore ed evitare che l’acqua ricada nelle tazze.
10) A fuoco medio cuocere per circa 5 minuti. Si cuocerà principalmente la parte in superficie del composto, che diventerà più chiara. Abbassare quindi il fuoco e lasciare ancora cuocere per 12/15 minuti.
11) La cottura ultimata si può testare inserendo uno stecchino nelle tazzine. Se estraendolo non verrà insieme del liquido o non ne uscirà in superficie, allora potrete togliere le tazzine dalla pentola. E’ necessario fare molta attenzione perché, anche se ovvio, ricordiamo che le tazzine saranno caldissime!

Il Chawan Mushi è pronto! Se le tazzine fossero di quelle con il rispettivo coperchio, coprire e portare direttamente in tavola ancora caldo. Per mangiarlo si utilizza un normale cucchiaino o meglio ancora un cucchiaio di ceramica in stile cinese come quello nella foto.

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lunedì 7 novembre 2011

Un'altro modo per mangiare facilmente in Giappone: il "Kaiten zushi".

まぐろにぎり (sushi al tonno, un classico)

Che cos'e' il sushi? Penso che non esista persona al mondo che non conosca questo tipo di cibo!
Certo, puo' piacere o meno, alla fine si tratta sempre di pesce crudo e - a volte - per quanto ci si sforzi non si riesce a entrare in sintonia con lui. Ancora, alcune persone potrebbero trovare decisamente poco attraente l'idea di mangiare delle alghe (che vengono usate nella preparazione di alcuni tipi di sushi), oppure avere dei problemi con il wasabi (rafano verde grattugiato) e/o la salsa di soya.
Ma penso che nessuno potra' trovarsi in disaccordo quando affermo che quando si va a mangiare il sushi di solito si finisce abbastanza in fretta!
Possiamo considerarlo un tipo di "fast food" alla giapponese? 
l'interno di un 回転寿司 a Osaka
Forse si, infatti il tempo impiegato per consumare un pasto a base di sushi e' decisamente poco!!
Qual'e' il tipo di ristorante piu' veloce? 

Ovviamente il "Kaiten zushi" (回転寿司)! In questo tipo di ristorante, la cui tradizione comincia nell'anno 1958 a Osaka un nastro trasportatore e la disposizione del negozio permettono di raggiungere tutti i clienti riducendo notevolmente i tempi di attesa e le necessita' di assumere piu' personale (http://it.wikipedia.org/wiki/Kaiten-zushi ). 

Nastro trasportatore e touch panel per ordinare direttamente
Ma come sono organizzati questi ristoranti? 
Di solito qualsiasi tipo di sushi viene venduto con lo stesso prezzo (a partire da 105 yen) e proposto in un piattino che ne contiene due uguali, e le varie possibilita' di scelta vengono presentate al cliente grazie all'ausilio di un nastro trasportatore. 
Oltre a questo e' possibile ordinare grazie a un interfono, o ad un pannello collegato con la cucina (come potete vedere nella foto sulla destra).
Infine, e io amo la comodita' di questa disposizione, davanti al cliente si trovano la salsa di soya, lo zenzero marinato
Scatolina con il the verde, soya e altre salse



Che altro posso aggiungere?

Io vi consiglio di provare il "Kaiten zushi" sia per la sua economicita' (un pasto medio, con cinque piattini di sushi ha un prezzo che parte dai 525 yen - circa 5 euro) che per la facilita' di questa soluzione: molte volte uno straniero in Giappone si trova ad affrontare il problema della lingua, e questo ostacolo puo' anche diventare insormontabile quando si desidera provare determinate cose (se non si possiedono i vocaboli sufficienti per interagire con un giapponese). Se si decide di mangiare al "Kaiten zushi" questi problemi spariscono, basta tenere il conto dei piattini consumati e recarsi alla cassa quando si finisce di mangiare!


Ancora non siete convinti?!? Beh ho un'altra carta da giocare. Forse questa abitudine si e' diffusa in questi ultimi anni, ma al "Kaiten zushi" e' possibile ordinare anche i dolci! 

E' qualcosa che bisogna decisamente provare!!
Per concludere vi mostro alcuni tipi di sushi che ho assaggiato in quest'ultimo mese, li conoscete anche voi? 


Pesciolini bianchi (白魚)
Uova di salmone (いくら)
Gamberetti dolci (甘海老)

Salmone e uova di salmone (サーモンいくら)


Medusa al gusto sciso/ume (梅・紫蘇クラゲ)



Seppia (やりいか)
Tonno (トロまぐろ)






domenica 23 ottobre 2011

Matsuya (e altri luoghi in cui mangiare facilmente in Giappone)

Molte persone conoscono i donburi, un piatto giapponese dalla preparazione piuttosto semplice che e' composto da una base di riso, su cui si adagiano degli altri ingredienti (diversi, che cambiano a seconda del proprio gusto personale o delle disponibilita' di casa).
Si preparano e consumano velocemente, quindi  rappresentano un aiuto considerevole quando ci si trova fuori casa o con poco tempo disponibile per il pranzo!
Vicino al mio posto di lavoro hanno aperto un ristorante che fa parte di Matsuya, una catena molto diffusa da queste parti, e mi capita piuttosto spesso di fermarmi da loro per il pranzo.

Oggi vorrei parlarvi proprio di questo ristorante, dei suoi prezzi convenienti e di una caratteristica che rende questa categoria di ristoranti facilmente fruibili anche per uno straniero che non puo' parlare giapponese. Curiosi? Beh, procediamo con ordine.

Vediamo che cosa si puo' ordinare da Matsuya. Nella foto potete vedere quello che e' stato il mio pranzo di martedi' scorso: si tratta di una ciotola di riso media, con carne di manzo, cipolline fresche e uovo con condimento piccante (ねぎ玉牛丼). Il tutto per la modica cifra di 320 yen (3 euro al cambio attuale) e nell'ordine e' compresa la zuppa di miso che potete vedere alla destra del piatto. Non vi basta? I prezzi partono da 230 yen per il donburi piccolo con carne di manzo (牛丼) e zuppa di miso, l'ideale per chi vuole mangiare risparmiando qualche soldino!!

Un altro aspetto di grande interesse e' l'organizzazione del locale, con dei tavoli (pochi) ed un grande bancone semicircolare che si snoda al centro del negozio e  permette al personale di raggiungere velocemente tutti i clienti. Io apprezzo molto anche l'assortimento con tutte le salse di cui ciascun cliente potrebbe aver bisogno, puntualmente presente davanti a ciascun posto a sedere del locale!

Tutte le persone che badano al risparmio sanno che esiste una soluzione migliore per salvaguardare il portafoglio, ovvero mangiare a casa, ma in certi casi questa possibilita' viene a mancare e allora la presenza di questo ed altri ristoranti che servono i donburi rappresenta un aiuto non indifferente!!


Per finire, vi presento una macchina utilizzata da Matsuya, un chiaro esempio di un sistema di pagamento che si sta diffondendo in molti altri negozi. Di che cosa si tratta?
In un angolo del negozio, generalmente vicino all'entrata, si trova un pannello in cui ogni piatto viene indicato non soltanto con il suo nome, ma anche con una o piu' foto (a seconda delle combinazioni disponibili).
Questa apparecchiatura permette di ordinare con facilita', scegliendo cio' che si desidera mangiare dal menu illustrato. Inoltre, grazie a  questa macchinetta una persona che non conosce la lingua puo' ordinare, e trovarsi per pochi minuti sullo stesso piano con i vari impiegati giapponesi che si fermano al ristorante durante la pausa pranzo!

Il viaggio in Giappone ha costi piuttosto elevati, per questo motivo vi suggerisco di cercare un ristorante di questo tipo quando verrete in questo paese!! In ogni caso non ve ne pentirete. 

lunedì 17 ottobre 2011

Cibo giapponese: cominciamo da sushi e sashimi.

da sinistra a destra: medusa al gusto ume, seppia e tonno
donburi con vari tipi di sashimi (pesce crudo) e ikura

set menu con sushi e donburi con ikura

tako (polipo) e natto- [insolito ma buono!]

gamberetti


salmone in carpaccio

piccoli pesciolini bianchi e uova di pesce

semplicissimo maki zushi con tonno e verdure

vassoio con sei tipi di sushi diversi, tra cui anche il tamago (frittata) in basso a destra

venerdì 14 ottobre 2011

"Hai una caramella?"

Io sono cresciuta nel periodo delle caramelle: da bambina con una monetina da 50 lire si poteva entrare in possesso di un piccolo tesoro in caramelle frizzanti (le mie preferite) al negozio vicino a casa nostra, e questa piccola fortuna veniva divisa con gli amici, oppure con tuo fratello minore.
Certo, esistevano anche le gomme da masticare, ma erano ancora scomode e poco adattabili al palato quindi incontravano meno favore tra i ragazzi del mio vicinato. Per questo la mia infanzia e' stata accompagnata da questa domanda: "hai una caramella?".

Con una simile formazione alle spalle, ovviamente anche adesso continuo a consumare un gran numero di caramelle: non importa dove mi trovo, le caramelle non mancano mai a casa mia!!

Per questo oggi vi parlero' brevemente delle "MINTIA".
Si tratta di una marca di caramelle prodotta in Giappone, disponibile in 42 combinazioni di gusti diversi (su base menta, da qui deriva il nome del prodotto).



Il punto di forza di queste caramelle risiede nel prezzo (nei negozi si aggira intorno ai 100 yen, ma si possono acquistare per 58 yen in moltissime parafarmacie); oltre a questo la disponibilita' di una serie di gusti diversi e l'assenza di calorie che incontra anche il gusto delle persone che stanno attente al proprio peso.
Nella foto potete vedere la mia disponibilita' attuale, gusti classici alla menta (sulla sinistra), gusti alla frutta (sulla destra) e gusti particolari (nell'ultima fila in basso).


Il punto debole invece e' proprio la loro bonta'...  Molte volte le caramelle appena acquistate terminano nell'arco di una giornata: nonostante ogni astuccio ne contenga ben 50! Quindi se ci si trova fuori casa il tutto diventa alquanto scomodo. 


Per finire vi presento l'ultimo gusto "MINTIA" che e' arrivato qui da noi: miele/zenzero! Dolce ma con una punta di piccante che non guasta (lo sto apprezzando proprio in questi giorni).


Come avrete capito, se qualcuno mi chiede una caramella, difficilmente non posso offrirgliene una!


La volete provare anche voi? 

giovedì 13 ottobre 2011

Un giorno di riposo diverso dal solito. (信貴山ー生駒郡)

Mercoledi', dopo tanto tempo, ho avuto un giorno libero. Si, il giorno libero si presenta abitualmente durante la mia settimana ma in questo ultimo periodo sono stata molto impegnata, tra faccende domestiche e altre cose, e il tempo per concedersi una bella gita e' completamente sparito!
Per questo motivo, dopo aver pagato la bolletta del gas, ho preso il primo treno per una localita' che si chiama Shigisan, nella prefettura di Nara (a sud di Ikoma).
Quali sono i motivi della mia scelta?
In un primo tempo avevo semplicemente notato la grande tigre che si trova all'ingresso del santuario durante una gita in macchina, ma non ero riuscita a convincere mio marito a fare una sosta... (purtroppo il parcheggio raggiunge prezzi molto alti nei pressi dei santuari giapponesi, e mio marito non e' particolarmente interessato alla visita di un luogo legato alla religione).
Quindi siamo arrivati ad oggi.
Una bella giornata, calda e invitante, e un menu gia' deciso per la cena: insomma e' una situazione ottimale!


Dopo aver pagato la bolletta del gas ("meraviglie", in senso ironico, della prefettura di Nara: il gas si paga solo all'ufficio preposto, non esiste la possibilita' di pagarlo al konbini) eccomi sul primo treno in direzione di Shigisan shita eki (信貴山下駅).
All'arrivo ho una spiacevole sorpresa: il bus che porta al santuario e' praticamente inesistente, solamente uno all'ora, e arrivando alle 12.50 mi trovo costretta ad aspettare il bus successivo delle 13.45! Potrei andare a piedi, la strada non e' impossibile, ma percorrere alcuni km sotto il sole e in salita non mi trova molto d'accordo e quindi aspetto...
Un'ora in un paesino minuscolo, alla fermata dell'autobus e con nessuna delle caratteristiche che ho imparato ad associare mentalmente all'idea di "Giappone": macchinette distributrici di bibite, konbini, e cosi' via... ma si, ce la posso fare tranquillamente!
Finalmente salgo sul bus ed arrivo vicino al santuario: i km che sulla mia cartina sembravano pochi in realta' sono quasi 5, fortunatamente non ho preso in considerazione l'idea di andare a piedi!!

Pronta alla visita una piccola e anziana signora mi rivolge la parola: - anche lei e' venuta fino a Shigisan da Nara , addirittura sua sorella minore e' sposata con un australiano (nel mentre percorriamo la strada verso il santuario insieme, cerco di ridurre il mio passo ma vedo che la signora fa piuttosto fatica).
Eccoci all'ingresso, la tigre monumentale ci porta verso l'edificio principale del santuario (dove e' diretta la mia guida) ed io la seguo volentieri. E' una signora molto gentile, mi spiega dove stiamo andando e quali altri luoghi si trovano all'interno dell'area che mi accingo a visitare.
L'edificio principale (本堂) e' bello e monumentale, i colori sono diversi ma l'insieme ricorda per molti versi l'architettura del tempio Kiyomizu (清水寺) di Kyoto.


in questa foto si intravede, in basso a destra, la mia gentilissima guida di oggi.







Mentre io scatto queste foto la signora compie le sue preghiere e poi mi si avvicina di nuovo: sul lato destro del tempio si apre un'entrata, da cui si accede a un percorso che si chiama "kaidan meguri" (階段めぐり), la mia guida mi consiglia di farlo e poi mi saluta dandomi appuntamento alla fermata dell'autobus che torna verso la stazione (lei lo ha gia' fatto piu' volte, mi dice).
Io accetto senza fare domande, sia perche' non trovo giusto rifiutare un suggerimento di una persona che e' stata cosi' gentile con me, ma anche perche' mi fido della signora (sono delle sensazioni che non si possono spiegare).


Prima di entrare la persona all'ingresso del tempio mi spiega che il sotterraneo e' completamente privo di luce, quindi dovro' procedere assolutamente seguendo il muro sul lato destro ("... non e' esattamente il mio percorso ideale" penso tra me e me), mi chiede notizie del mio anno di nascita secondo lo zodiaco cinese e mi indica la divinita' a cui dovro' indirizzare i miei pensieri (a quanto pare nel sotterraneo si trova una nicchia illuminata che contiene queste divinita'). Infine, mi dice che trovero' una nicchia chiusa da una specie di maniglia, e che stringendo questa maniglia potro' esprimere un desiderio - "e uno solo!" (si raccomanda piu' volte).
E cosi' entro nel sotterraneo del tempio, dopo i primi passi mi rendo conto che definire il tutto "completamente privo di luce" potrebbe risultare riduttivo... Intorno a me non esistono movimenti, l'aria sembra essersi fermata ma non si avverte nessuna sensazione spiacevole: e' come essere immersi in un grande specchio d'acqua su cui non si riflette la luce del sole. Ma in un primo momento la sensazione di incertezza mi spinge a voler tornare indietro, mi volto e intravedo la luce che viene dalle scale che ho appena lasciato...
Nemmeno il mio cellulare riesce a illuminare il passaggio, ma comunque decido di continuare fino alla fine: buio e pace, in sottofondo le preghiere dei religiosi all'interno del tempio. A circa meta' del percorso incontro la nicchia con le varie divinita': abituata alle rappresentazioni cattoliche mi stupisco per le piccole dimensioni di cio' che ho davanti. Continuando, dopo aver abbandonato quel piccolissimo punto di luce incontro finalmente la seconda tappa del mio viaggio nel sotterraneo, stringo la maniglia e chiedo fra me e me qualcosa che desidero veramente (l'ho chiesto in italiano, andra' bene lo stesso?).
Alla fine, il piccolo raggio di luce che filtra dalle scale davanti a me mi fa capire che il viaggio nel sotterraneo e' giunto al termine: una sensazione di sollievo si impadronisce di me, non tanto per la paura provata nel sotterraneo ma piuttosto per aver raggiunto la fine di un percorso non facile.

L'anziana signora che mi ha fatto da guida fin'ora aveva ragione: anche se i miei motivi erano diversi dai suoi certamente la visita all'edificio principale del santuario mi ha lasciato un'impressione profonda!!


Il resto del santuario e' ugualmente bello e interessante: il complesso e' molto esteso e durante il mio peregrinare incontro degli altri devoti, e dei bambini delle scuole elementari che insieme ai loro insegnanti stanno disegnando una delle pagode periferiche. Siamo lontani dalla grande citta', il panorama e' bellissimo e il tutto trasmette un senso di profonda quiete. Sono venuta a visitarlo prima del periodo delle foglie rosse degli aceri, quando la vallata si colora di rosso Shigi san dev'essere veramente spettacolare!!






Qui sopra potete vedere alcune delle foto che ho scattato durante la mia visita.
Per concludere aggiungo qualche parola sulla storia del santuario di Shigisan: intorno all'anno 1.000 nella zona erano in corso delle lotte fra le varie famiglie nobili, volte ad assicurarsi il controllo del territorio. Fra queste primeggiava  la famiglia del Principe Shotoku, passato alla storia per essere stato il primo ad introdurre in buddismo nel paese. Prima di una importante battaglia sul monte Shigi (contro i Mononobe) Shotoku chiese l'aiuto del dio della guerra Bishamonten, e dopo la vittoria decise di costruire un santuario dedicato alla Tigre . Il Principe Shotoku aveva pregato la divinita' durante l'ora della Tigre nel giorno della Tigre e quindi il santuario doveva essere dedicato a questo animale.

In un primo momento ho trovato un'accenno alla storia di Shigisan sul biglietto che ho acquistato per il giro nel sotterraneo del tempio, la spiegazione della dedica alla Tigre viene da Wikipedia: la mia anziana guida mi ha detto semplicemente che la Tigre proteggeva il Principe Shotoku. se volete la trovate in versione piu' estesa a questo link (sulla sinistra della pagina di Wikipedia si trova anche una versione breve in inglese)--->  http://ja.wikipedia.org/wiki/%E6%9C%9D%E8%AD%B7%E5%AD%AB%E5%AD%90%E5%AF%BA
Bishamonten e la Tigre, in un pannello all'esterno del Tempio principale di Shigisan