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lunedì 11 novembre 2013

In volo sopra la Siberia

Avvertenza: questa e' la storia di una brutta esperienza. Come tale, non rappresenta lo stato generale dei servizi proposti da una determinata compagnia aerea ma soltanto il cattivo comportamento di alcuni dipendenti. Lo racconto esclusivamente per "esorcizzare" il sapore amaro di quel fatto, quindi vi ringrazio per la pazienza che dimostrerete e vi chiedo di non preoccuparvi troppo, nel caso aveste in programma un lungo viaggio aereo in compagnia dei vostri figli piu' piccoli.

Ho impiegato parecchio, prima di decidere di raccontare quello che e' successo sul volo del ritorno in Giappone ai primi di aprile.
Questo perche' si e' trattato di un insieme di fatti abbastanza grave, almeno per me, ed anche perche' essendo affezionata a quella particolare compagnia aerea mi spiace davvero parlarne in questi termini...
Ma poi ho pensato che, in ogni caso, questo fatto ha avuto anche degli aspetti positivi, e che magari era meglio raccontarlo anche per le altre mamme, che si ritrovano con un figlio piccolo su un volo intercontinentale e rischiano di ricevere un trattamento del genere.

Andiamo per ordine: la vacanza in Sardegna non era andata molto bene, a causa dei problemi di fuso orario. Il bambino non si era adattato affatto, e passava ogni notte dormendo un'ora (massimo due), svegliandosi e restando bello arzillo per un'altra ora, per poi riaddormentarsi con lo stesso ritmo e cosi' via (fino all'alba, li' abbandonavo ogni speranza di farlo riaddormentare).
Quindi cominciavamo il viaggio di ritorno con una certa stanchezza pregressa, nervosismo e voglia di tornare subito a casa nostra (per restituire al bambino il fuso orario a cui risultava ancora fedele).

A Roma, prima dell'imbarco, mi avvisano che ho cambiato posto: avremmo viaggiato nella fila centrale, in un posto laterale ma con la garanzia di avere il posto vicino libero, e utilizzabile come via di fuga in caso di necessita' (cioe' se il bambino avesse avuto bisogno di un po' prima di addormentarsi). E con questa assicurazione saliamo a bordo.
Mio figlio, nel suo primo viaggio aereo, aveva imparato da solo ad addormentarsi poco prima di decollo e atterraggio, quindi la prima difficolta' viene superata agilmente.

Ma poi cominciano i guai...
Per prima cosa, il posto vicino al mio viene occupato da un signore molto alto, che non riesce a sistemarsi da nessun'altra parte (e che, si scoprira' poi, ha cercato inutilmente di chiedere una sistemazione adeguata prima della partenza, ma il sito della compagnia aerea era in manutenzione, e quindi non era riuscito a prenotare un posto adatto...). Pazienza! Cosi' come non importa che due altri signori occupino i due posti rimasti nella fila centrale.
Memore dell'ottimo trattamento ricevuto sul volo di andata ("Se ha bisogno di qualsiasi cosa per il bambino si rivolga a me") mi rassicuro pensando di poter contare in ogni caso sull'aiuto del personale di bordo.
Grosso errore!!

Quando l'aereo si mette in quota e mio figlio si sveglia cominciano i problemi: lui e' stanco, stranito e si lamenta, e io non posso far altro che cullarlo in piedi di fronte al mio posto. Provo a uscire, ma devo subito tornare indietro, perche' stanno cominciando il servizio.
E qui mi avrebbe fatto piacere almeno un minimo di tatto, una domandina semplice del tipo "le portiamo da mangiare piu' tardi?" che non e' arrivata. Pazienza per la mancanza di tatto, ma come fare a mangiare, col bambino agitato e uno spazio di manovra pari a zero?

Qui cominciano ad emergere alcuni, gli unici, aspetti positivi di questa faccenda. Le persone che mi circondano, il signore alto alla mia sinistra, e i due signori che occupano gli altri due sedili, lavorano per il Teatro La Fenice di Venezia, e insieme ai loro colleghi stanno andando in Giappone per una tourne' di dieci giorni che tocchera' Osaka, Nagoya e Tokyo. Mi tengono il bambino mentre mangio, e poi chiamano gli assistenti di volo per chiedere se possono spostare il signore alto (che e' ugualmente disponibile) e lasciarmi lo spazio sufficiente per un volo tranquillo.

Bene, sapete che hanno risposto? Che per spostarsi altrove bisognava pagare un sovraprezzo (il signore alto poteva andare solo in economy plus o in business class) e che loro non erano disposti a mettere in gioco il loro posto di lavoro per i problemi di una singola persona (i miei, coff... coff!). Visto che non riuscivo comunque a tranquillizzare mio figlio, i gentili signori si offrono di chiamare gli assistenti di volo una seconda volta: stavolta si esamina l'opzione di un mio eventuale spostamento in un posto laterale, che implicherebbe un altro spostamento, per entrambe le persone che occupano i due sedili del lato destro, o sinistro, dell'aereo. Pero', visto che sicuramente rifiuterebbero, il cortese personale di volo non chiede nemmeno...
E qui arriviamo al momento piu' drammatico di tutta questa vicenda: il responsabile dei servizi di cabina, giunto sul posto, mi dice che loro non possono far nulla per me, e aggiunge che - se avevo a cuore il bene del bambino - avrei dovuto prendere biglietti in business class!!
Confesso che ho cominciato a piangere, ed ho solo aggiunto che era una delusione... dopo tanti anni in cui mi ero adattata ad ogni richiesta da parte loro, non riuscivano a fare niente per me in un momento di estremo bisogno!!

Che fare? Il volo mio e del bambino si stava trasformando in un incubo: io non riuscivo a calmarlo e lui era sempre piu' nervoso, e le mie speranze di ricevere un po' d'aiuto erano clamorosamente naufragate davanti ad uno staff decisamente poco disponibile... Per cominciare sono andata a cambiare un pannolino bello pieno, e mentre lo facevo riflettevo sul da farsi...
Quando sono uscita dal bagno ero determinata: avrei usato la carta di credito e mi sarei fatta spostare in un qualsiasi altro posto (decisione difficile: non lavoro e i miei risparmi non sono cosi' tanti).
E qui e' avvenuto un miracolo! Tornata al mio posto i gentili signori che avevo intorno mi hanno informata: potevo spostarmi, e i due coniugi che occupavano i posti che mi avevano indicato si sarebbero spostati, rispettivamente, al mio posto e in un posto in classe economy plus.
Piena di riconoscenza ho ringraziato chiunque mi capitasse a tiro, e mi sono spostata. Dopo qualche minuto il capo-servizi si e' riavvicinato ad uno dei miei gentili vicini, e gli ha detto "Ha visto che abbiamo risolto tutto?", ottenendo quale risposta un "Dopo mi avvicino da lei"... Che posso pensare?!?
L'impressione e' che quel gentile signore abbia pagato di tasca sua per far spostare uno dei suoi colleghi altrove! Gentile?!? Nooo, di piu'!!
Da quel momento in poi il resto del viaggio e' proseguito senza grossi traumi: non posso dire che sia stato facile e riposante, ma almeno sono stata in grado di rispondere alle necessita' di mio figlio senza chiedere altri aiuti, e ho permesso al mio bambino di passare il resto del viaggio in tranquillita'.

Cosa e' successo in seguito?
Io e il bambino abbiamo ripreso la nostra solita routine, e lui si e' riadattato velocemente al Giappone. Ripenso spesso a quei gentili signori, e li ringrazio ogni giorno per avermi salvata da una situazione decisamente ingarbugliata: trovare persone cosi' nel momento del bisogno rende ottimisti nei confronti dell'intero genere umano.
Per quanto riguarda la compagnia aerea... Ho sempre viaggiato parecchio, e con diverse compagnie, e credo di aver visto un po' di tutto (come chiunque altro). Non mi metto a sindacare su problemi comuni che potrebbero capitarmi altre mille volte. Ma ammetto che, ripensando a quei fatti, temo di non essere in grado di affrontare ancora una volta una situazione del genere, nel caso si ripresentasse mentre il figlio ancora piccolo. Ho deciso di aspettare: dai due anni in poi viaggiare col bambino comportera' l'acquisto di due biglietti, e la sicurezza di avere quel minimo spazio a disposizione in grado di cambiare il corso di un lungo viaggio aereo. Nel frattempo io e mio figlio sperimenteremo delle soluzioni alternative (delle altre compagnie aeree), ma di sicuro non smetteremo di viaggiare mai dal Giappone in direzione dell'Italia (e dei nonni). E io cerchero' di ricordare
sempre che, per quanto la situazione possa sembrare disperata, non bisogna mai pensare che non valga la pena chiedere aiuto!!