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venerdì 26 ottobre 2012

Frammenti di vita quotidiana (sulle presunte difficolta' comunicative dei giapponesi)

ilgiapponedidaniela@blogspot.com
Molte volte, in questi anni, mi sono sentita domandare "E' vero che i giapponesi sono tendenzialmente chiusi e poco espansivi?" e oggi vorrei rispondere a questa domanda.
Ovviamente, chi ha degli amici giapponesi sa bene che l'amico in questione e' tutt'altro che poco espansivo! Condividere qualcosa con qualcuno, come esperienze di lavoro oppure uscite di gruppo riduce notevolmente le distanze, non e' vero? Il problema piuttosto si presenta quando si cerca di invitare un amico giapponese: sono sempre cosi' occupati!!
Invece io vorrei parlare dei rapporti con gli sconosciuti, quel campo un po' insidioso in cui lo straniero che vive in Giappone deve aspettarsi di trovare un po' di tutto!
In questo periodo mi e' capitato di fare conversazioni estemporanee con dei perfetti sconosciuti, e quindi mi sentirei di rispondere con un bel "No" alla domanda in questione, ma la situazione e' un po' piu' complessa.

E' capitato di andare all'ufficio postale che si trova vicino a casa mia, ho spedito qualche piccola cosetta e mi accingevo ad uscire dopo aver rimesso in ordine la mia borsa (come sempre troppo piena!). Una signora anziana mi si para davanti domandando da dove venivo, spiegandomi che lei cinque anni fa e' stata in Francia e in Germania. Io le ho consigliato di ripetere l'esperienza, includendo anche l'Italia, ora che le quotazioni dello yen sono abbastanza favorevoli ma lei mi ha risposto "Ho compiuto 75 anni, ora sono troppo vecchia!" ed io, senza pensare le ho fatto un complimento perche' non li dimostrava affatto! Insomma, sembrava una normale conversazione tra vicine di casa, peccato che io non avessi mai visto quella signora prima d'ora! Ci siamo lasciate con la promessa di continuare la chiaccherata quando ci incontriamo al supermercato, ha ha!!!
Ancora, c'e' un konbini (convenience store) vicino a dove lavoro, e di solito ci vado almeno una volta a settimana, per una bibita o per acquistare qualche cosetta  da usare in casa, insomma niente di impegnativo. Una delle commesse, una signora di mezza eta', dopo tanti acquisti (e nonostante in un centro medio/grande come Nara veda molte facce diverse nello stesso giorno) mi ha rivolto la parola poco tempo fa: dopo le prime frasi di circostanza ci siamo messe a chiaccherare di tradizioni giapponesi e italiane a confronto!! Magari aveva tempo da perdere e non c'erano altri clienti, ma e' stato carino fare due chiacchere con quella signora!!
E non vi parlo dei miei vicini di casa, gentilissimi, che mi riempiono di regalini e si fermano volentieri a parlare del tempo (anche perche', forse, questo rientra nelle normali regole di vicinato e non ha niente a che fare con la provenienza geografica).
Come mi diceva un amico: molte volte dietro, all'iniziale diffidenza di una persona c'e' un cuore grande che aspetta solo un segnale per mostrarsi agli altri, come un bellissimo fiore.
Per riassumere, i giapponesi che incontro parlano con me senza alcun problema! Forse sono io, o la mia faccia, che ispira abbastanza fiducia, ma non ho mai riscontrato alcun problema di comunicazione in questi anni (nemmeno quando non conoscevo la lingua). E lo stesso vale per una coppia di amici italiani, che senza conoscere la lingua hanno girato il paese e parlato con tante persone durante il loro viaggio: a volte basta soltanto la giusta disposizione d'animo!!
Per cui, se e quando andrete in Giappone il mio consiglio e' uno solo: cercate di comunicare, e le persone che incontrerete faranno lo stesso con voi. In questo modo potrete toccare con mano il cuore delle persone che abitano qui, e il vostro viaggio ne risultera' notevolmente arricchito.
 

venerdì 31 agosto 2012

Kengo

Sei nato il 16 Luglio 2012 alle 10.00 del mattino.
Lo scrivo perche', come capita a tutti, prima o poi ti verra' in mente di chiederlo, e allora mi troverai pronta!
In realta' il tuo arrivo era previsto per il 20 Luglio, ma hai pensato bene di anticipare i tempi (forse un po' di impazienza che hai preso da tua madre?). Nel giorno della tua nascita i giapponesi hanno collocato la festa del mare, quindi devo proprio dire che la tua data di nascita mi piace proprio!!
La tua mamma e il tuo papa' si conoscono da tanti anni, e sono stati insieme per ben dieci anni prima di sposarsi: avendo vissuto per molto tempo a distanza probabilmente questo arco di tempo andrebbe rivisto al ribasso, ma in ogni caso per dieci anni hanno fatto avanti e indietro tra Europa (non solo Italia) e Giappone - con grande gioia delle compagnie aeree!
Dopo un annetto di matrimonio, il papa' ha detto alla mamma "adesso dovremmo pensare a un bambino" e cosi' sei arrivato tu.


A dicembre dell'anno scorso eri grande ben 8.1 mm, e il tuo cuoricino era una piccola intermittenza che illuminava lo schermo dell'ecografo. In quel momento la mamma ha cominciato ad avere il fiato corto: tu eri reale, crescevi dentro di lei e dovevi essere protetto.
Nonostante tutto, non appena arrivata in Sardegna per le vacanze, la mamma ha rischiato di perderti! Una notte, all'improvviso, tanto sangue e una corsa in ambulanza fino all'ospedale di Cagliari. Di quella notte la mamma ricordera' sempre tutte le lacrime versate, le mille scuse rivolte al papa' (anche se ripensandoci adesso nemmeno lei sa indicare i motivi di tutte quelle scuse) e la paura di averti perso...
Per fortuna tu eri sano e salvo: la mamma vorrebbe dire che saperti ancora con lei l'aveva tranquillizzata, ma in realta' la paura che una cosa simile accadesse ancora l'ha accompagnata per tutto il resto della gravidanza.
E cosi' siamo arrivati fino al mese di Luglio: la pancia della mamma cresceva a dismisura (pensa che al momento del parto era ingrassata di ben 14 kg!) e con lei crescevi anche tu: all'ultima visita il tuo peso stimato era di 3.5 kg (e la mamma stava cominciando a preoccuparsi seriamente per gli aspetti logistici del parto...).
Il 15 Luglio 2012, una delle tante domeniche in cui mamma e papa' escono per fare la spesa settimanale, la mamma ha cominciato ad avvertire qualcosa di strano, e nel dubbio insieme al papa' e' andata fino all'ospedale: niente da fare, avere qualche perdita e' normale, meglio non preoccuparsi troppo fin quando non si presentano chiari sintomi di parto (contrazioni ogni 5/10 minuti, perdite di liquido amniotico e cosi' via).
E con queste rassicurazioni mamma e papa' sono andati a fare benzina (un altro dovere del fine settimana per loro).
Al distributore di benzina la mamma sente un forte dolore e corre al bagno: qualcosa era uscito, un sacco di liquido completamente inodore! Che cos'era? Ed era il caso di tornare in ospedale oppure no?
In questo caso la mamma ha deciso che era meglio tornare a casa ed aspettare gli sviluppi: diciamolo, un po' si vergognava a tornare in ospedale per scoprire che si trattava di un altro falso allarme, e in ogni caso non provando nessuno dei tipici dolori "da parto" voleva seguire alla lettera le istruzioni dell'ospedale e ripresentarsi solo in caso di contrazioni ravvicinate!
Beh, dal ritorno a casa in poi le contrazioni hanno cominciato a farsi sentire, prima a distanza e poi via via sempre piu' vicine: era ormai passata l'una di notte quando la mamma ha chiesto al papa' di chiamare l'ospedale.
E questa volta si trattava di vere contrazioni! Quindi la mamma e' stata ricoverata e il papa' e' tornato a casa a dormire: per ottenere una dilatazione ottimale sarebbero servite parecchie ore e non c'era nessuna necessita' di trattenersi in ospedale (se ti e' venuto il dubbio te lo confermo immediatamente: la mamma ha invidiato profondamente il papa' ed ha desiderato di poter tornare a casa con lui ma non era proprio possibile!).
Pero' qualcosa non andava... Per questo motivo dopo una notte decisamente dolorosa il medico ha chiesto alla mamma di chiamare subito il papa': stavano valutando l'intervento, la mamma non si dilatava abbastanza e tu stavi cominciando a mostrare segni di sofferenza...
Ancora una volta la mamma correva il rischio di non conoscerti, quindi sentire parlare di intervento non le ha fatto poi molta paura! Il papa' e' arrivato, ha firmato tutti i moduli del caso (interessante quello in cui si elencava, tra i rischi dell'epidurale, anche la possibilita' che i denti ricostruiti cadessero!) e finalmente la mamma era in sala operatoria!
Dopo un'oretta di lavoro sei venuto al mondo!!
La mamma aveva vicino un'infermiera che le parlava, e a cui ha subito domandato "e' maschio o femmina?": devi sapere che per tutto il corso della gravidanza i tuoi genitori non avevano voluto sapere se eri maschio o femmina.
Non appena uscito hai pianto subito, e la mamma ha tirato quel sospiro di sollievo che si teneva dentro da mesi.
Nelle due settimane successive la mamma e il papa' si sono cimentati nella ricerca del tuo nome: Devi sapere che il papa' voleva assolutamente darti un nome che si potesse scrivere in kanji, e che in Giappone si crede che se il numero dei tratti necessari per scrivere il tuo nome non e' propizio attirera' la sfortuna! Beh, grazie a questa credenza la scelta del nome e' stata piuttosto complicata...
I nomi maschili italiani non sono facilmente trascrivibili in kanji, e quanto a nomi giapponesi la mamma e il papa' non si trovavano molto d'accordo. Insomma, erano bloccati! Pero' la mamma a un certo punto ha avuto l'idea giusta: partendo da "mi piacciono i nomi che cominciano con Ke-/Ken-" ha dato al papa' lo spunto giusto per arrivare al tuo nome! Da qui sono arrivati anche i kanji piu' propizi, 健吾 con il significato di "costruisci te stesso" e la speranza di riuscire a darti i mezzi necessari per riuscire a cavartela da solo nella vita.
Il resto del tempo e' passato molto in fretta: ormai sei entrato nella famiglia da un mese e mezzo, e anche se qualche volta li fai proprio stancare la mamma e il papa' non potrebbero immaginare una vita senza di te. Li hai proprio conquistati, ma cerca di non approfittarne troppo quando sarai piu' grande, ok?

domenica 15 luglio 2012

Doverose spiegazioni per la mia sparizione in questi mesi.


Buonasera dalla prefettura di Nara, come state?
Noi siamo alla fine della stagione delle piogge, e  stiamo sperimentando cio' che ci attende da qui a Settembre (per niente piacevole, l'umidita' e' gia' molto alta!)
Tra l'altro abbiamo appena saputo che, a seconda delle zone del Kansai in cui ci si trova, si potranno verificare dei veri e propri stop nell'erogazione dell'energia elettrica durante il giorno per due ore, oppure si presentera' solo la 
possibilita' di 


restare senza elettricita' (ma speriamo che lascino perdere del tutto!)

Piuttosto, io mi dichiaro colpevole!
Per mesi non ho piu' postato niente sul blog e oggi desidero spiegarvi i motivi.
Non si tratta di carenza di materiale, le idee non mi mancano, ma le ragioni vanno ricercate altrove e sono di tipo diverso.

Prima di tutto ho dei motivi personali, dei bellissimi motivi personali che mi hanno fatto compagnia per molte settimane e che giungeranno a conclusione tra una settimana: allora vi presentero' direttamente la ragione della mia latitanza, che sicuramente mi portera' a scoprire una serie di nuovi argomenti collegati alla vita di una famiglia in Giappone (e che magari potranno interessare qualcuno che si trova all'inizio dello stesso cammino che ho percorso in questi anni per arrivare fin qui).

Chi mi conosce un po' meglio sa a cosa mi riferisco, ma per far contenta mia mamma manteniamo un minimo di scaramanzia fino all'ultimo secondo.



La seconda ragione, invece, e' meno piacevole...

Ultimamente sto notando che in Italia ci sono persone che si presentano online come esperti di questioni giapponesi senza avere  conoscenze linguistiche o pratiche sufficienti a fornire informazioni realistiche.
Qualche volta mi capita di entrarci in contatto ma dall'altra parte si e' sviluppata una tendenza - per niente piacevole - a controbattere qualsiasi informazione che venga da me e quindi ho cominciato a farmi delle domande sull'utilita' del dividere le proprie esperienze con chi si trova altrove... 

Io vorrei farvi vedere un po' di Giappone con i miei occhi, ma questo intento non ha niente a che fare con persone che partono dall'idea che abitare in Giappone diventi un'aggravante se si vuole parlare di questo paese. 
Ammetto che mi e' servito del tempo per rifletterci su ma quando ho capito che non devo darmi pensiero per chi lotta strenuamente per un paese che in realta' esiste solo nei loro sogni, e cosi' perde tutto il buono che puo' venire dalla conoscenza del Giappone reale, beh allora ho capito che vale la pena continuare a scrivere questo blog!!

Non intendo offendere nessuno in particolare, ma vi parlo anche di questo aspetto poco attraente per spiegarvi meglio i miei motivi!!


Ringrazio tutti per la fiducia accordatami, e vi do' appuntamento a breve per i prossimi post. 
迷惑をかけてすみませんでした、これからもよろしくね~☆




martedì 20 marzo 2012

Se vi piacciono i drama giapponesi...

 
Buonasera!
Come sempre, in questo periodo dell'anno mi ritrovo con tante cose da fare, compresa la visita (graditissima) di un'amica!
Ma stasera stanno trasmettendo in televisione l'ultima puntata di un drama che ho apprezzato particolarmente e quindi ho deciso di suggerirvelo.
Il titolo e' "Hungry", e la storia parla di un ragazzo che, alla morte della madre decide di continuarne il cammino diventando un bravo cuoco di cucina francese. Per questo motivo coinvolge i suoi amici (con cui aveva formato un gruppo musicale che cercava di debuttare) a lavorare con lui e, piano piano, conquista tutti con i suoi piatti!
La storia non e' cosi' semplice in realta', ci sono vari personaggi e cose da raccontare, ma vi lascio in sospeso cosi' non racconto piu' di tanto a coloro che vorranno seguire questa storia su internet
Buona visione!!! 


lunedì 27 febbraio 2012

Cercare conforto nel gelido inverno.


In questo gelido inverno giapponese quando ci si trova fuori casa, e si avvicina l'ora del pranzo, si va in cerca di qualcosa che possa riscaldare il corpo e - magari - tirare su il morale.
Troppo difficile?
Forse si', ma il Giappone possiede una serie di ricette che potrebbero soddisfare questi requisiti, e oggi vi mostrero' una delle mie preferite.
Come avevo gia' scritto in precedenza io amo gli udon!
Si tratta di grossi spaghettoni di farina, che si mangiano in Giappone sia 
nella zuppa oppure "a secco", conditi con uova fresche, sesamo, zenzero e cipolline, a volte con nori. Oggi parliamo degli udon serviti in una zuppa a base di curry (altra pietanza che amo), i カレーうどん (kare- udon).
  
A Osaka sono molto popolari, il prezzo di vendita e' contenuto e si trovano normalmente fra le offerte di tutti i ristoranti del settore. Di solito quando ho poco tempo mi fermo a mangiarli in un localino che si trova all'interno della zona della metropolitana sotto a Namba. L'ultima volta, invece, mi sono spostata per degli acquisti e ho individuato un locale che ancora non conoscevo! Beh, a giudicare dall'insegna attraente penso proprio che passero' da loro a provare i loro kare- udon quando ho tempo!
A me piacciono tanto, ma vedendoli in foto non vi viene voglia di provarli?
Intanto vi posto una ricetta, tratta dal blog http://blog.cucinare-web.it/index.php/2011/11/curry-udon/, Se vi piace il curry perche' non cucinarli a casa vostra?

  Ingredienti x2:
1 litro di dashi
4 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di mirin (se non lo avete va bene sake o vino con un po’ di zucchero)
1 cucchiaio di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
2 cucchiai di miso
Kimchi (si acquista negli alimentari orientali o coreani)
180gr di udon (io li ho fatti a mano secondo la ricetta dei Teuchi udon – teuchi sta per casalinghi – ma potete acquistarli già pronti o sostituirli con soba o ramen)
2 cucchiai di curry in polvere
1 zucchina
1 carota
1 cipollotto
1 cucchiaino di amido sciolto in un cucchiaio d’acqua.
200gr di tacchino o pollo  o maiale
zenzero sott’aceto per guarnire
Portate ad ebollizione il dashi e mettetene via due ciotole per il miso. Nel restante brodo versate soia, mirin, zucchero, sale e fate cuocere per alcuni minuti.
Tagliate le verdure a fettine o a bastoncini e mettetele in un piatto.
Aggiungete al brodo prima le carote, dopo un paio di minuti le zucchine e dopo altri cinque minuti i cipollotti e spegnete il fuoco. Aggiungete il curry, mescolate bene e coprite con un coperchio.
Portate ad ebollizione l’acqua e versate la pasta, senza aggiungere sale. Seguite le indicazioni sulla confezione per la cottura. Scolate e sciacquate bene con acqua molto fredda. Versate la pasta nelle ciotole dove servirete gli udon.
Riaccendete il fuoco sotto il brodo, aggiungete la carne tagliata molto sottile o ben schiacciata con un coltello o uno sbatticarne, fate cuocere un paio di minuti e aggiungete l’amido, una volta che il brodo si sarà leggermente addensato, versatelo nelle ciotole sopra gli udon. Riscaldate il dashi messo da parte e scioglietevi il miso da servire in ciotoline, magari di bamboo o laccate.
Disponete su un piattino una piccola quantità di kimchi e servite tutto a tavola fumante.

giovedì 2 febbraio 2012

Per cominciare bene l'anno nuovo

Eccomi qui, dopo una breve assenza dovuta alle mille cose da fare che ci attendevano al ritorno in Giappone. Come avete passato le feste? E com'e' andato questo primo mese del 2012? Oggi vorrei parlarvi di un'usanza giapponese che non salta subito all'occhio dello straniero, ma cominciamo con una domanda. 
Qual'e' l'immagine del Capodanno in Giappone secondo voi? 
http://pon-wish.blog.so-net.ne.jp/_images/blog/_890/pon-wish/IMG_0991.jpg (Hatsu mo-de a Ho-zanji / Ikoma)

Forse 初詣 (Hatsu mo-de), ovvero la prima visita dell'anno al Tempio (da fare preferibilmente subito dopo la mezzanotte del primo gennaio, sfidando il freddo).
Oppure お節料理 (O sechi rio-ri), ovvero il pasto che ciascuna brava massaia giapponese prepara in anticipo, e consuma insieme alla famiglia e agli eventuali ospiti nei primi tre giorni dell'anno.
http://ja.wikipedia.org/wiki/%E5%BE%A1%E7%AF%80%E6%96%99%E7%90%86
In realta' esiste un'altra usanza, molto meno tradizionale e molto piu' consumistica che i giapponesi non scordano di rispettare con l'inizio dell'anno nuovo.
Ho deciso di presentarvela perche' a me piace parecchio, e ogni anno vado in cerca dell'occasione migliore per poterla rispettare. Pero', ripeto, non si tratta di niente di religioso!
Dovete sapere che anche in Giappone, come in Italia, i saldi invernali cominciano nel mese di gennaio. C'e'
 un altro aspetto collegato ai saldi, che consiste nella vendita di buste sigillate, che contengono un certo numero di prodotti: il cliente le acquista per un terzo del reale valore contenuto, ma non puo' scegliere i prodotti.
In Giappone queste buste "a sorpresa" vengono chiamate 福袋 (Fuku bukuro - buste fortunate). 
Come potrete immaginare, l'aspetto attraente del "fuku bukuro" e' la sorpresa: "Che cosa conterra' la mia busta?" "Io vorrei questo..., devo proprio provare! Poi il prezzo e' cosi' vantaggioso!"
Per questo motivo, almeno una volta all'anno lascio prevalere il mio aspetto piu' infantile e mi metto alla ricerca di un "fuku bukuro" interessante. La vendita si conclude immancabilmente con la fine del periodo dei saldi, quindi ogni persona interessate ha un mese di tempo per indagare nei negozi di fiducia.
Quest'anno la mia attenzione si e' diretta verso una catena di negozi che amo particolarmente, Mr Donuts'. Se qualcuno si domandasse come mai, il "fuku bukuro" si possa acquistare anche in un negozio di dolci... La risposta e' molto semplice: il "fuku bukuro" e' cosi' diffuso che se vi capita di trovarvi in Giappone nel mese di gennaio potete acquistarlo ovunque!
Prima di tutto, ecco a voi il mio acquisto di quest'anno: certo, la forma e' ben lontana da quella della busta sigillata, ma devo dire che la scatola in cartone rigido che posso comunque riutilizzare in casa mi e' piaciuta fin da subito.
Ora parliamo del contenuto: prima di acquistare ho sbirciato un opuscolo che conteneva le varie possibilita', e ho tentato la sorte. La scatola di cartone era completamente chiusa, e si trovava dentro una busta di plastica quindi non c'era nessuna speranza di identificare il contenuto...
Ma ho avuto fortuna! Il "fuku bukuro" di Mr Donuts' costava 1000 yen (circa dieci euro) e conteneva 8 coupon che danno diritto a una ciambella da utilizzare con comodo (le ciambelle hanno un prezzo medio d 120 yen, promozioni escluse). Oltre a questi coupon il mio acquisto conteneva (in senso orario): una pochette di Snoopy, un cestello per il pranzo decisamente largo, uno specchietto da borsetta, un calendario, uno strap per cellulare e una copertina in pile.

Certo, si tratta di un sacco di oggetti, e alcuni probabilmente finiranno fra i regali per i miei amici, ma penso proprio di aver fatto un buon acquisto: tra l'altro devo ancora consumare quattro coupon per ciambelle, e potro' gustare qualche novita' di Mr Donuts' senza spendere altri soldi!

Manco dall'Italia da tre anni, ormai, e quindi non sono piu' aggiornata: esistera' qualcosa del genere anche li'? Certamente, se venite in Giappone a gennaio vi consiglio di tentare la sorte!