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giovedì 17 marzo 2011

Tutte le strade portano a Roma (16 marzo 2011)


Giornata piena, oggi, per il personale dell'aeroporto di Osaka!
Molte persone si sono dirette lì sperando di trovare un biglietto per andar via dal Giappone, ma non saprei dire quanti sono riusciti nel loro intento...
Stamattina anche io sono uscita di casa, ho preso prima un treno e poi un bus per andare all'aeroporto, ma confesso che mi piangeva il cuore! 
Perchè? Semplicemente perchè in tutto l'arco di questa crisi non conclusa non ho mai sentito la tentazione di scappare dal Giappone, perchè dopo giorni di aggiornamenti continui posso spiegare il funzionamento e il malfunzionamento di un reattore nucleare, e posso dare altre informazioni collegate a quanto accaduto che - mi sono resa conto - non riscuotono la stessa attenzione sui media italiani!
Insomma, la paura c'è eccome, ma un senso di minimo sollievo viene dalle informazioni trasmesse a ritmo continuo, dai visi esausti delle persone coinvolte a vario titolo in questa crisi che indicano il grado massimo del loro impegno. Non so se questo sia l'approccio migliore a un fatto simile, so che mantengo intatta la mia fiducia in questo paese e nei suoi abitanti, e nel fatto che queste persone sapranno riprendersi anche in questo frangente.

Ma torniamo alla giornata di oggi: come dicevo, sono uscita per andare a prendere il treno, e visto che le ruote della mia valigia sono alquanto rumorose mi sono scusata con una vecchietta che camminava vicino a me. Allora mi ha chiesto da dove vengo, e se fossi in partenza a causa del terremoto... Quando le ho spiegato che si trattava di un viaggio programmato da mesi mi ha ricambiato con un sorriso enorme, e due parole "bene, infatti per ora qui siamo tranquilli".
Veniamo al secondo incontro della giornata: aspettavo il bus per l'aeroporto e mi sono messa a chiaccherare con un'altra signora. Mi ha detto che tornava dalla famiglia a Okinawa, e con un sorriso mi ha descritto le bellezze della sua isola. Le ho chiesto della situazione attuale e lei mi ha detto "sì, c'è un grave pericolo ma loro (a Fukushima) lavorano per tutti noi".

Insomma, quando sono arrivata in aeroporto il mio umore tetro era già cambiato!!
Mentre facevo la fila per il check in ho potuto conoscere altri italiani: alcuni mostravano i segni di un forte stress, ed erano parecchio impauriti (però riportavano nei loro discorsi solo dati dei quotidiani italiani - "forse non conoscono la lingua?", ho pensato).
Altre persone invece mostravano anche una forte delusione: in certi casi si trattava di qualcuno che, per lavoro o per vacanza, si trovava nel paese e rendendosi conto della situazione relativamente stabile della zona di Osaka non desiderava assolutamente partire!!

Qualcuno ha lasciato la fidanzata a Tokyo, perchè costretto a ripartire dai familiari, e mostrava una tristezza che io posso capire benissimo...
Il volo è stato ottimo, ha impiegato più tempo del previsto perchè ha cambiato rotta evitando la parte Nord del paese, ma mi ha riservato piacevoli sorprese come un inatteso cambio di posto in business class °\(^.^)/° e la conoscenza di una ragazza simpaticissima con cui ho fatto amicizia!

Sono felice di essere arrivata in Sardegna, la mia terra mi è mancata in questi mesi, ma vi confesso una cosa: non vedo l'ora di tornare in Giappone perchè alla fine è il Paese in cui vivo e il Paese che ha conquistato la mia fiducia giorno per giorno, prima e durante questo momento difficile!!

2 commenti:

  1. Ciao, leggo il tuo blog da un po' ma è la prima volta che commento.
    Posso immaginare come tu ti senta, ma alla fine si torna anche per tranquillizzare i genitori.. Io continuo a leggere news dal Giappone e news dall'Italia e continuo a non capire a chi devo dare ascolto.
    Spero che questa situazione finisca presto e tutti possiate tornare in Giappone al più presto (e che io possa portare a termine il mio progetto di trasferirmici ^^;;)! Un bacio

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  2. ciao cara, grazie per il commento!
    il mio viaggio di ieri è stato accompagnato da questi sentimenti, un bel miscuglio ti pare?
    mi è dispiaciuto specialmente per un ragazzo che sedeva vicino a me, arrivato a Tokyo 20 giorni prima e costretto dai familiari a lasciare il Giappone (nonostante si fosse già spostato a Sud) e la sua fidanzata che lavora alla Croce Rossa di Tokyo...
    io non parto da una passione enorme per il Giappone, ho imparato a conoscere questo paese un giorno dopo l'altro e quindi mi sono affezionata, ecco tutto!
    mio marito potrebbe venire in Italia, ne parliamo da tempo (e non per questa situazione) ma conoscendolo sono sicura che non lo farebbe mai abbandonando i suoi familiari in caso di vero pericolo, anche per questo non vedo l'ora di tornare in Giappone: trattandosi della nostra vita dobbiamo decidere insieme cosa fare :D

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