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sabato 1 settembre 2018

La misura del tempo in Giappone (seconda parte)

Eccomi di nuovo a voi, ormai siamo tornati in Giappone e stiamo ricominciando con la solita routine.

Come vi dicevo, con il mese di marzo sono arrivate due nuove incombenze: un incarico nel comitato dei genitori dell'asilo, e una nuova lezione di italiano a Osaka.


Cominciamo con l'asilo. Gli incarichi nei comitati dei genitori sono, obiettivamente, una gran seccatura.
Molti rifiutano, e allora si corre il rischio di arrivare a coinvolgere anche la gaijin (*straniera). Anche se loro la conoscono, perchè ormai suo figlio frequenta l'asilo da due anni, e sanno che è in grado di sostenere conversazioni, le mamme giapponesi sono un pò titubanti...

Per prima cosa mi hanno detto che sarei stata un'aiutante, una sorta di "jolly" da coinvolgere per OGNI evento, Ho fatto presente che comunque ho un lavoro, e non sono reperibile in certi giorni, e loro (*le madri giapponesi del comitato) mi hanno detto che non c'erano problemi... Io ero contenta, ci potete credere?
Entusiasta, perchè pensavi di sfruttare l'occasione e fare pratica prima dell'ingresso di mio figlio alle scuole elementari.

E invece mi sbagliavo. l"aiutante" è una figura indefinita, non fa parte di nessun gruppo di lavoro (*le madri si dividono in gruppi, ciascuno gruppo dovrà occuparsi dell'organizzazione di uno degli eventi dell'asilo). Quindi, immaginate il mio imbarazzo alla prima riunione del comitato: tutte le altre madri erano divise in gruppi, io mi trovavo da sola, al centro della stanza. Sono stata coinvolta nel primo evento dell'asilo, un'uscita sportiva in un grande parco della zona. Mi hanno parlato degli impegni successivi, ci sarebbe dovuto essere qualcosa a giugno, ma dopo il primo evento non sono mai più stata contattata.

Bene, dal punto di vista pratico. Male, da punto di vista umano.
La sensazione imbarazzante di essere una sorta di peso per queste madri non mi delude a livello personale, perchè non mi aspettavo di stringere amicizie. Ma è molto triste.

Veniamo alle buone notizie: come vi dicevo, ho avuto una chiamata per una nuova lezione di italiano a Osaka.

La chiamata è arrivata da una persona che mi aveva già contattata in precedenza: stava per trasferirsi a Tokyo e cercava qualcuno che si potesse far carico delle sue lezioni (*è una prassi abituale nelle scuole di lingua straniera giapponesi, l'insegnante deve trovare un rimpiazzo prima di andare via).

Io ho dato subito la mia disponibilità. Prima di tutto mi attirava l'idea di tornare a lavorare per una scuola di lingue, il primo tipo di lavoro che ho svolto non appena arrivata in Giappone. Poi mi attirava la difficoltà dell'incarico, non si trattava di principianti e tutto quanto era completamente nuovo per me (quattro studenti con diverse capacità e un testo che non avevo mai utilizzato prima).
E poi, lo confesso, una lezione che si teneva il sabato mattina era una sorta di "isola felice", la possibilità di prendere del tempo per me e lasciare le incombenze familiari a mio marito. E così mi sono ritrovata con ben tre lezioni all'inizi del mese di aprile.

Certo, cominciare un nuovo lavoro porta con se una bella dose di stress, e impegni che si moltiplicano a dismisura. Ma, almeno per quanto mi riguarda, è una fonte di buonumore. Ho cominciato a pensare a cosa sarei riuscita a fare con delle entrate extra, e mi sono subito messa all'opera. 

Dovete sapere che, il nuovo lavoro a Osaka ricominciava a metà agosto! Potete immaginare come mi sentivo all'idea di passare metà dell'estate in Giappone, a sudare e rimpiangere il mare? Certo, il lavoro non si discute in nessun caso, a meno che non si abbia già acquistato dei costosi biglietti aerei... Bene, quando mi sono resa conto del problema ho preso coraggio e parlato con la vicepreside. La sua risposta è stata abbastanza accomodante, ma non quanto speravo: mi ha concesso un giorno libero ma mi ha chiesto di tornare in Giappone prima della seconda lezione del mese! E per fare questo ho dovuto cambiare la data del ritorno, pagando di tasca mia. 

Poi, mi sono messa alla ricerca di una vacanza da fare in tre, qualcosa in cui poter coinvolgere anche mio marito (particolarmente avvilito, di fronte alla mole di impegni che gli si sono riversati addosso durante i primi mesi dell'anno). E, incredibilmente, ci sono riuscita! Ho prenotato un albergo per tre notti, e tre biglietti aerei che ci permetteranno di prenderci una piccola vacanza al caldo nel bel mezzo del gelido inverno giapponese. La parte più difficile sarà mantenere il silenzio fino al momento della partenza (si tratta di un inconsueto regalo di compleanno per mio marito) ma posso farcela. 

Con il mese di aprile ho cominciato a lavorare: tanti impegni, tante cose da leggere e tanti treni da prendere (il fatto che la scuola superiore in cui insegno il giovedì mattina si trovi nelle vicinanze di Tsuruhashi, a Osaka, rende la mia ricerca settimanale di un posto per mangiare qualcosa al volo estremamente interessante https://insideosaka.com/korea-town-tsuruhashi/). Ho già dovuto preparare un test per le mie studentesse delle superiori, e sto iniziando a fare lo stesso per i miei universitari. 


Ho scoperto all'arrivo in Sardegna che la mia lezione nella scuola di lingue era stata cancellata: nel gruppo di quattro studenti c'erano state due defezioni, le signore volevano studiare in un giorno diverso, e altri problemi erano stati posti da uno dei due signori, quindi il sabato mattina era diventato superfluo... La mia reazione è stata un misto di dispiacere e sollievo, il primo per l'occasione perduta, il secondo per la possibilità di poter disporre a mio piacimento del sabato mattina. Può sembrare un qualcosa di poco conto, ma quando si vive in maniera frenetica trovarsi privati di un piccolo spazio da usare per fare qualcosa per cui non si è trovato tempo nei giorni feriali diventa una cosa pesante. 

In ogni caso, oggi comincia settembre. Mi trovo con due lezioni, una che terminerà alla fine di questo mese (e per cui devo preparare ancora tante cose) all'università per cui lavoro, e una seconda che continuerà per tutto l'anno scolastico. Rimangono le signore con cui faccio lezioni private, e rimangono immutati tutti gli impegni quotidiani. Anche se ho ancora negli occhi il bel colore del mare, e il sole caldo della Sardegna, non mi resta che ricominciare a correre, giusto? 

Almeno fino alle prossime vacanze!! 





1 commento:

  1. Era da tanto che non ti leggevo, bello essere tornati in Sardegna in vacanza. Quando mia figlia era piccola anche io e lei tornavamo quasi ogni anno, ormai non più! Quest'anno sono tornata ben due volte ma per motivi tristi: la malattia e la perdita di mio fratello, purtroppo ci sono anche questi eventi.
    Ti sento molto caricata, corri da tutte le parti, beata gioventù ;-) Dove stai con precisione, penso che tu sia a Kansai, ma non capisco dove con precisione. Io sono nell'isola di Kyushu, a Fukuoka.
    Ci si risente!

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