Cerca nel blog

giovedì 13 ottobre 2011

Un giorno di riposo diverso dal solito. (信貴山ー生駒郡)

Mercoledi', dopo tanto tempo, ho avuto un giorno libero. Si, il giorno libero si presenta abitualmente durante la mia settimana ma in questo ultimo periodo sono stata molto impegnata, tra faccende domestiche e altre cose, e il tempo per concedersi una bella gita e' completamente sparito!
Per questo motivo, dopo aver pagato la bolletta del gas, ho preso il primo treno per una localita' che si chiama Shigisan, nella prefettura di Nara (a sud di Ikoma).
Quali sono i motivi della mia scelta?
In un primo tempo avevo semplicemente notato la grande tigre che si trova all'ingresso del santuario durante una gita in macchina, ma non ero riuscita a convincere mio marito a fare una sosta... (purtroppo il parcheggio raggiunge prezzi molto alti nei pressi dei santuari giapponesi, e mio marito non e' particolarmente interessato alla visita di un luogo legato alla religione).
Quindi siamo arrivati ad oggi.
Una bella giornata, calda e invitante, e un menu gia' deciso per la cena: insomma e' una situazione ottimale!


Dopo aver pagato la bolletta del gas ("meraviglie", in senso ironico, della prefettura di Nara: il gas si paga solo all'ufficio preposto, non esiste la possibilita' di pagarlo al konbini) eccomi sul primo treno in direzione di Shigisan shita eki (信貴山下駅).
All'arrivo ho una spiacevole sorpresa: il bus che porta al santuario e' praticamente inesistente, solamente uno all'ora, e arrivando alle 12.50 mi trovo costretta ad aspettare il bus successivo delle 13.45! Potrei andare a piedi, la strada non e' impossibile, ma percorrere alcuni km sotto il sole e in salita non mi trova molto d'accordo e quindi aspetto...
Un'ora in un paesino minuscolo, alla fermata dell'autobus e con nessuna delle caratteristiche che ho imparato ad associare mentalmente all'idea di "Giappone": macchinette distributrici di bibite, konbini, e cosi' via... ma si, ce la posso fare tranquillamente!
Finalmente salgo sul bus ed arrivo vicino al santuario: i km che sulla mia cartina sembravano pochi in realta' sono quasi 5, fortunatamente non ho preso in considerazione l'idea di andare a piedi!!

Pronta alla visita una piccola e anziana signora mi rivolge la parola: - anche lei e' venuta fino a Shigisan da Nara , addirittura sua sorella minore e' sposata con un australiano (nel mentre percorriamo la strada verso il santuario insieme, cerco di ridurre il mio passo ma vedo che la signora fa piuttosto fatica).
Eccoci all'ingresso, la tigre monumentale ci porta verso l'edificio principale del santuario (dove e' diretta la mia guida) ed io la seguo volentieri. E' una signora molto gentile, mi spiega dove stiamo andando e quali altri luoghi si trovano all'interno dell'area che mi accingo a visitare.
L'edificio principale (本堂) e' bello e monumentale, i colori sono diversi ma l'insieme ricorda per molti versi l'architettura del tempio Kiyomizu (清水寺) di Kyoto.


in questa foto si intravede, in basso a destra, la mia gentilissima guida di oggi.







Mentre io scatto queste foto la signora compie le sue preghiere e poi mi si avvicina di nuovo: sul lato destro del tempio si apre un'entrata, da cui si accede a un percorso che si chiama "kaidan meguri" (階段めぐり), la mia guida mi consiglia di farlo e poi mi saluta dandomi appuntamento alla fermata dell'autobus che torna verso la stazione (lei lo ha gia' fatto piu' volte, mi dice).
Io accetto senza fare domande, sia perche' non trovo giusto rifiutare un suggerimento di una persona che e' stata cosi' gentile con me, ma anche perche' mi fido della signora (sono delle sensazioni che non si possono spiegare).


Prima di entrare la persona all'ingresso del tempio mi spiega che il sotterraneo e' completamente privo di luce, quindi dovro' procedere assolutamente seguendo il muro sul lato destro ("... non e' esattamente il mio percorso ideale" penso tra me e me), mi chiede notizie del mio anno di nascita secondo lo zodiaco cinese e mi indica la divinita' a cui dovro' indirizzare i miei pensieri (a quanto pare nel sotterraneo si trova una nicchia illuminata che contiene queste divinita'). Infine, mi dice che trovero' una nicchia chiusa da una specie di maniglia, e che stringendo questa maniglia potro' esprimere un desiderio - "e uno solo!" (si raccomanda piu' volte).
E cosi' entro nel sotterraneo del tempio, dopo i primi passi mi rendo conto che definire il tutto "completamente privo di luce" potrebbe risultare riduttivo... Intorno a me non esistono movimenti, l'aria sembra essersi fermata ma non si avverte nessuna sensazione spiacevole: e' come essere immersi in un grande specchio d'acqua su cui non si riflette la luce del sole. Ma in un primo momento la sensazione di incertezza mi spinge a voler tornare indietro, mi volto e intravedo la luce che viene dalle scale che ho appena lasciato...
Nemmeno il mio cellulare riesce a illuminare il passaggio, ma comunque decido di continuare fino alla fine: buio e pace, in sottofondo le preghiere dei religiosi all'interno del tempio. A circa meta' del percorso incontro la nicchia con le varie divinita': abituata alle rappresentazioni cattoliche mi stupisco per le piccole dimensioni di cio' che ho davanti. Continuando, dopo aver abbandonato quel piccolissimo punto di luce incontro finalmente la seconda tappa del mio viaggio nel sotterraneo, stringo la maniglia e chiedo fra me e me qualcosa che desidero veramente (l'ho chiesto in italiano, andra' bene lo stesso?).
Alla fine, il piccolo raggio di luce che filtra dalle scale davanti a me mi fa capire che il viaggio nel sotterraneo e' giunto al termine: una sensazione di sollievo si impadronisce di me, non tanto per la paura provata nel sotterraneo ma piuttosto per aver raggiunto la fine di un percorso non facile.

L'anziana signora che mi ha fatto da guida fin'ora aveva ragione: anche se i miei motivi erano diversi dai suoi certamente la visita all'edificio principale del santuario mi ha lasciato un'impressione profonda!!


Il resto del santuario e' ugualmente bello e interessante: il complesso e' molto esteso e durante il mio peregrinare incontro degli altri devoti, e dei bambini delle scuole elementari che insieme ai loro insegnanti stanno disegnando una delle pagode periferiche. Siamo lontani dalla grande citta', il panorama e' bellissimo e il tutto trasmette un senso di profonda quiete. Sono venuta a visitarlo prima del periodo delle foglie rosse degli aceri, quando la vallata si colora di rosso Shigi san dev'essere veramente spettacolare!!






Qui sopra potete vedere alcune delle foto che ho scattato durante la mia visita.
Per concludere aggiungo qualche parola sulla storia del santuario di Shigisan: intorno all'anno 1.000 nella zona erano in corso delle lotte fra le varie famiglie nobili, volte ad assicurarsi il controllo del territorio. Fra queste primeggiava  la famiglia del Principe Shotoku, passato alla storia per essere stato il primo ad introdurre in buddismo nel paese. Prima di una importante battaglia sul monte Shigi (contro i Mononobe) Shotoku chiese l'aiuto del dio della guerra Bishamonten, e dopo la vittoria decise di costruire un santuario dedicato alla Tigre . Il Principe Shotoku aveva pregato la divinita' durante l'ora della Tigre nel giorno della Tigre e quindi il santuario doveva essere dedicato a questo animale.

In un primo momento ho trovato un'accenno alla storia di Shigisan sul biglietto che ho acquistato per il giro nel sotterraneo del tempio, la spiegazione della dedica alla Tigre viene da Wikipedia: la mia anziana guida mi ha detto semplicemente che la Tigre proteggeva il Principe Shotoku. se volete la trovate in versione piu' estesa a questo link (sulla sinistra della pagina di Wikipedia si trova anche una versione breve in inglese)--->  http://ja.wikipedia.org/wiki/%E6%9C%9D%E8%AD%B7%E5%AD%AB%E5%AD%90%E5%AF%BA
Bishamonten e la Tigre, in un pannello all'esterno del Tempio principale di Shigisan





7 commenti:

  1. wow, che avventura! molto belle le foto, complimenti.

    RispondiElimina
  2. Grazie! Visitare un luogo bellissimo aiuta a scattare delle buone foto. :)

    RispondiElimina
  3. Hihihi, ho una mezza idea di cosa potresti aver chiesto al tuo kami... :)

    Peccato che sia così complicato da raggiungere, perché sembra molto bello questo tempio! Mi ha ricordato un po' quelli visti ad Onomichi, che anzi, vista la tua passione, ti consiglio come meta: c'è un percorso con ben 25 templi (noi ne abbiamo visti solo 8, ci abbiamo messo circa mezza giornata e poi eravamo troppo stanchi perché sono in collina). Penso che ti piacerebbe camminare per le strette stradine di Onomichi, anche se poi per il resto la città non mi è sembrata granché: è molto grande, e a dire il vero ne abbiamo vista solo una piccola parte, però era abbastanza "squallida". Credo che oltretutto la parte più interessante fosse proprio quella dove eravamo noi, con uno shotengai con negozietti dell'era che fu.
    Convinci il maritino a portarti in gita laggiù! Peccato che a lui non piacciano i templi! :(

    RispondiElimina
  4. Che belle le foto! È molto interessante leggere di una gita in un tempio poco conosciuto, che non compare nelle solite guide e nei libri di storia dell'arte che ho studiato. Spero per te che ci saranno molte altre occasioni per escursioni fuori porta, e per me che condividerai l'esperienza! :)

    RispondiElimina
  5. Kiruccia, mi sa che hai capito ma non lo diciamo a voce alta, non si sa mai ;-)
    Grazie per il suggerimento, magari posso andare a Onomichi senza mio marito?

    RispondiElimina
  6. Uhm, il viaggio è lunghetto, io ti consiglierei di convincerlo anche in virtù del fatto che potete fare un giorno ad Onomichi e un giorno nella vicina isola di Ikuchijima (ci si arriva via strada o traghetto, anche in bici!), dove c'è una bella spiaggia (http://www.go-shimanami.jp/shisetsu/setoda/001.html) e naturalmente... un bel tempio! Costa una fucilata (1200 yen), ma non ho mai visto niente di simile!! E` un tempio privato, dedicato alla mamma del proprietario: ha riprodotto pezzi di alcuni famosi templi in scala ridotta, ha fatto costruire una collina in marmo bianco di Carrara, poi ci sono delle collezioni di quadri e accessori per la cerimonia del tè, una galleria con delle statue buddhiste (purtroppo quando ci sono andata io era stata momentaneamente chiusa) e la villa dove abitava la signora è visitabile ed è bellissima!!! (http://www.go-shimanami.jp/shisetsu/setoda/015.html http://www.japanvisitor.com/index.php?cID=425&pID=2548)
    Ti ho incuriosita, eh?? :)

    RispondiElimina
  7. caspita, vorrei proprio andare a visitare Onomichi!!

    RispondiElimina